Miastenia - prevenzione e accorgimenti nel quotidiano?

I medici diagnosticarono una paresi dei nervi VI, IX e XI ad eziologia virale. A distanza di otto anni mia madre ha ricominciato a vedere doppio, è stata ricoverata e le è stato somministrato nuovamente cortisone. In seguito a questo trattamento i sintomi sono migliorati ed è stata dimessa. A qualche giorno dal rientro a casa sono comparse difficoltà a deglutire e a muovere il braccio destro, in forma più lieve rispetto al primo episodio del '94. Tali sintomi sono regrediti spontaneamente nel giro di due settimane. Ad oggi permane la visione sdoppiata di immagini lontane alla sinistra del campo visivo. Gli esami non hanno rilevato alterazioni o neoplasie del timo. Mia madre è stata dimessa con una diagnosi di miastenia e non le è stato prescritto alcun trattamento, se non il cortisone nell'eventualità che i sintomi compaiano nuovamente. Ora ci chiediamo se l'unica cosa da fare sia realmente aspettare gli sviluppi, del resto poco prevedibili, della malattia. Ci interroghiamo inoltre su come questa situazione possa conciliarsi con l'occupazione di mia madre, che fa la fisioterapista presso un ospedale. Chi è affetto da questa malattia deve avere particolari accorgimenti nello svolgimento delle attività quotidiane oppure può vivere una vita normale? È possibile che il disturbo all'occhio regredisca completamente? A chi possiamo rivolgerci per avere maggiori informazioni?
Risposta:


Se la miastenia non causa sintomi, è giusto l'atteggiamento di osservare l'evoluzione. Non ci sono misure 'preventive' per chi è quasi asintomatico. Per l'occupazione di sua madre non esistono controindicazioni e nella vita quotidiana non ci sono altri accorgimenti particolari da seguire. È possibile che il disturbo all'occhio regredisca completamente. Se dovessero ritornare i sintomi, si potrebbe comunque pensare alla timectomia per stabilizzare ulteriormente il decorso clinico.
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