Mitoxantrone

Sono una ragazza di 29 anni e soffro dal 1994 di SM, ho fatto varie cure: betaferon, azatioprina, Rebif 6 milioni di unità, attualmente faccio Rebif 12 milioni di unità 3 volte a settimana.Ma ultimamente il mio medico mi ha consigliato di fare il mitoxantrone.
Vorrei sapere se le statistiche di chi l'ha già usato sono buone, quante persone l'hanno usato, e se è stato approvato.

Risposta:

Aggiornamento 2011: L’uso del mitoxantrone oggi è sceso in secondo piano per la disponibilità di natalizumab (Tysabri) che ha indicazione simile.


Il mitoxantrone è un farmaco chemioterapico ben conosciuto che da molti anni viene usato nella terapia delle leucemie e altri tumori maligni. Interagisce con la proliferazione cellulare bloccando la sintesi degli acidi nucleici. Poiché un'infiammazione acuta (come un focolaio acuto di sclerosi multipla nel sistema nervoso) dipende dalla rapida proliferazione di linfociti e di altre cellule del sistema immunitario, il mitoxantrone è in grado di ridurre la frequenza e la gravità delle recidive della sclerosi multipla e di stabilizzare il quadro clinico.
Esiste una serie (
1, 2, 3, 4) di studi clinici (di cui due sono italiani) che corrispondono ai criteri di qualità richiesti per affermare l'efficacia di un farmaco e che dimostrano un chiaro beneficio del farmaco. Questi studi hanno analizzato più di 300 pazienti. Nell'ottobre del 2000 il mitoxantrone è stato approvato per la terapia della sclerosi multipla dalla Food and Drug Administration americana, che per l'approvazione di una terapia richiede dati convincenti e solidi.
Il mitoxantrone può allora essere considerato un farmaco efficace. Va comunque tenuto presente che si tratta di un chemioterapico con potenziali effetti collaterali seri, anche se nella maggior parte dei casi è molto ben tollerato. Molti pazienti non riscontrano alcun disturbo dopo la somministrazione del farmaco, che tra l'altro (ed è un vantaggio rispetto all'interferone) viene dato per via endovenosa ad intervalli lunghi da uno a tre mesi, a seconda della gravità del quadro clinico. Gli effetti collaterali più frequenti sono una leggera nausea e un'amenorrea (mancanza di mestruazioni) passeggere; la caduta dei capelli, quando si manifesta, è altrettanto leggera e temporanea. L'effetto indesiderato più serio è una potenziale tossicità per il cuore, per cui non si può superare un certo dosaggio totale nella vita ed è necessario effettuare un esame di ecografia del cuore prima e ad intervalli regolari durante la terapia. Inoltre bisogna regolarmente controllare gli indicatori delle funzioni renali ed epatiche. Infine, è necessario tenere presente che tutti i chemioterapici hanno un alto rischio di indurre malformazioni del feto, perciò durante la terapia deve essere effettuata una sicura anticoncezione.
Per questo, il mitoxantrone va somministrato da medici o centri esperti in questo tipo di terapia e va riservato e 'risparmiato' (in quanto prezioso per la sua efficacia, ma non illimitatamente ripetibile) a situazioni cliniche di una certa gravità:
- alta frequenza delle recidive con scarsa remissione dei sintomi
- fallimento di una terapia con beta-interferone
- decorso secondariamente cronico progressivo con rapido peggioramento, in particolare quando c'è minaccia di disabilità permanente o quando viene seriamente compromessa la capacità di camminare.
Quando impiegato con cura e le giuste considerazioni e cautele, il mitoxantrone è un farmaco efficace e prezioso per una serie di situazioni cliniche e dopo che vari studi scientifici hanno confermato la sua efficacia, già nota da anni ai neurologi esperti di sclerosi multipla.
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